Attraverso gli occhi di Hokusai: le 36 vedute del monte Fuji

rappresentazione della grande onda di kanagawa

Fra le molte opere artistiche del Sol Levante, la più iconica è senza dubbio La grande onda di Kanagawa. L’impatto visivo, la vivacità dei colori e la particolarità dei tratti che il grande artista ukiyo-e Katsushika Hokusai è riuscito a trasmettervi, ne hanno fatto una delle opere più conosciute dell’arte nipponica e non solo. Quello che non tutti sanno, è che questa celebre immagine fa parte di un’opera più complessa, conosciuta come Le 36 vedute del monte Fuji; ognuna di queste rappresentazioni mostra il monte Fuji attraverso gli occhi e l’arte di Hokusai, nella pittoresca cornice dei paesaggi giapponesi.

La “fluttuante” arte Ukiyo-e

rappresentazione di ukiyo-e, filone artistico di cui fanno parte
In questa celebre rappresentazione, Kitagawa Utamaro (1753-1806) ritrae tre donne famose per la loro bellezza nella Edo del XVII secolo. Utamaro era l’artista principale della corrente bijin-ga (美人画), genere in cui i soggetti erano donne bellissime, particolarmente rappresentativo dell’arte ukiyo-e.
Tre bellezze del nostro tempo (当時三美人), Kitagawa Utamaro, 1793

Le 36 vedute del monte Fuji sono parte integrante di uno dei più importanti e longevi filoni artistici giapponesi, uno stile artistico molto in voga nel Giappone tra il XVII e il IX secolo. La parola ukiyo-e (浮世絵) significa letteralmente “immagini del mondo fluttuante, il mondo della Tokyo del periodo Edo (1603-1868). Dopo la sua vittoria nella celebre battaglia di Sekigahara (1600) e la conseguente riunificazione del Giappone, il samurai Tokugawa Ieyasu si proclama Shogun e sposta la capitale a Edo (l’odierna Tokyo). La guerra è finita, l’economia giapponese cresce e con questa il benessere della popolazione. I mercanti divengono la classe sociale più ricca, e i primi quartieri del piacere cominciano a nascere nella capitale: geisha, cortigiane, teatro kabuki, e altri “piaceri” che costituiscono questo microcosmo all’interno della Tokyo antica, sono gli elementi di cui era formato il cosiddetto “mondo fluttuante” o ukiyo (浮世). L’arte che ne è derivata era un’arte ricca di particolari e colori, la quale rappresentava questo mondo sfarzoso attraverso donne affascinanti e sensuali, paesaggi evocativi e scene di intimità sessuale, a volte quasi estreme.

Le 36 vedute del monte Fuji

la rappresentazione della seconda delle 36 vedute del monte fuji di hokusai
No. 2
Vento del Sud, Cielo sereno (凱風快晴), anche conosciuto come Fuji Rosso, 1830–32

Nonostante il nome con cui è conosciuta, questa raccolta comprende in tutto 46 rappresentazioni, di cui 10 sono state aggiunti successivamente alle prime 36. Ognuna di queste opere rappresenta una differente riproduzione del monte Fuji, ripreso da varie angolazioni, e con diverse stagioni e condizioni meteorologiche a fargli da cornice. Le 36 vedute del monte Fuji sono state sviluppate nella tecnica definita xilografia; le immagini venivano inizialmente rappresentate su carta, la quale veniva utilizzata come traccia per l’intaglio su legno. Il blocco di legno veniva successivamente coperto di inchiostro e applicato su carta per creare l’immagine. Le opere di Hokusai, nella loro complessità di colori e sfumature, richiedevano un lavoro minuzioso, attraverso il quale veniva applicato un blocco ligneo diverso per ognuno dei colori utilizzati. Le vedute raffigurano diversi luoghi del Giappone, da Tokyo ad Hakone, fino all’Isola Enoshima, nella costa di Shōnan. Gran parte delle 36 xilografie prendono semplicemente il nome del luogo che rappresentano, mentre ad alcune altre è stato attribuito un titolo particolare e più specifico.
La grande onda di Kanagawa (神奈川沖浪裏), pubblicata tra il 1829 ed il 1833 come prima delle 36 vedute, è certamente la più iconica; nell’immagine, tre barche alla deriva in un mare in burrasca stanno per essere travolte da una grande onda, il monte Fuji si staglia sullo sfondo della composizione, quasi in secondo piano. Sebbene si pensi che possa essere la rappresentazione di uno tsunami, è molto probabile che sia, invece, semplicemente una grande onda formatasi dal mare in tempesta.

Di seguito, alcune rappresentazioni presenti nella raccolta de Le 36 vedute del monte Fuji, dove il maestro Hokusai, in ognuna di queste, ha rappresentato un diverso luogo del Giappone:

la rappresentazione della quinta delle 36 vedute del monte fuji di hokusai
No. 5
Sundai, Edo (東都駿台), 1830-32
la rappresentazione della decima della raccolta di hokusai
No. 10
Ejiri nella provincia di Suruga (駿州江尻), 1830-32
la rappresentazione della diciottesima delle 36 vedute del monte fuji di hokusai
No. 18
Costa della baia di Tago (東海道江尻田子の浦略図), 1830-32
la rappresentazione della trentunesima delle 36 vedute di hokusai
No.31
Umezawa nella provincia di Sagami (相州梅沢庄), 1830-32
la rappresentazione della trentacinquesima delle 36 vedute di hokusai
No. 35
Il Lago Suwa nella Provincia di Shinano (信州諏訪湖), 1831

Dove vedere le 36 vedute del monte Fuji

foto del sumida hokusai museum
Il Sumida Hokusai Museum, nel quartiere di Ryogoku, a Tokyo.

Molte stampe e riproduzioni dell’opera di Hokusai sono ospitate in varie gallerie ed esposizioni in tutto il modo. Una stampa originale de La Grande onda di Kanagawa è conservata nel Metropolitan Museum of Art di New York, ed un’altra all’interno della Biblioteca del Congresso, a Washington. A Tokyo, nel quartiere di Sumida vi è un museo interamente dedicato alle opere di Hokusai, il Sumida Hokusai Museum, aperto nel 2016 e nel quale vi sono esposte alcune tra le vedute del monte Fuji più celebri, fra cui La grande onda di Kanagawa e il Fuji Rosso. Il Tokyo National Musuem, invece, non ospita nessuna delle opere di Hokusai, ma al suo interno vengono organizzate varie esposizioni ed iniziative riguardanti le opere del grande maestro ukiyo-e.

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